San Domenico

Veduta di San Domenico, Nembro e Ponte Campo

Frazione alpina del Comune di Varzo, San Domenico è situata a 1420 m di altitudine su un altopiano adagiato tra le pendici montuose che delimitano la val Cirasca. È una delle ultime località dell’intero arco alpino dove è ancora possibile vivere la montagna nella sua essenza, senza eccessi e senza artificialità. Dominatrice incontrastata dei luoghi è infatti la natura che con la sua spontaneità si offre generosa e pressochè incontaminata in ogni periodo dell’anno.
L’abitato, con numerose ville e costruzioni di data recente, sorge al colmo di un colle e prende il nome dall’oratorio omonimo eretto intorno al 1680. La cappella finì in rovina travolta probabilmente da una valanga nella metà dell’800 e solo più tardi venne riedificata utilizzando pietra calcarea e beole.
La strada proveniente da Varzo oltrepassa l’abitato e prosegue fino a Nembro e Ponte Campo, dove inizia la mulattiera che conduce all’Alpe Veglia. Il panorama che si può ammirare da qui è molto suggestivo: a sud ovest la piramide del Teggiolo, poi il solco del Vallé, la catena Cima Carnera - Pizzo di Valgrande, dietro la quale si alza prepotente la sagoma terminale del Monte Leone; appare poi la stretta incisione del Veglia, da dove scende il torrente Cairasca, la punta Maror, le torri del Veglia, la Cima Salaroli che incombe sui prati di Ciamporino, i primi contrafforti del Diei - Cistella e infine la cima del Balzo, lo squadrato torrione del Pizzo del Morto e la Scheggia di Marsasca, che ricordano vagamente, nella forma, le cime dolomitiche.

Baita a Ponte Campo

San Domenico è anche una nota località per gli sport invernali. Il comprensorio sciistico si sviluppa su un dislivello di più di 1.100 metri, partendo dall’abitato di San Domenico a 1.420 metri fino ad arrivare a quota 2.500 metri presso la cima del Dosso.
La collocazione delle aree sciistiche ad alta quota, l’esposizione favorevole e la frequenza delle precipitazioni consentono un periodo di apertura degli impianti molto ampio, che va generalmente da inizio dicembre a inizio maggio e un innevamento naturale di altissima qualità. Al momento si contano 35 Km di piste, servite da sette impianti di risalita, ma la struttura è in costante espansione. La varietà e i diversi livelli di difficoltà delle piste vengono incontro alle esigenze di tutte le tipologie di sciatori: dai principianti, che possono avvicinarsi allo sci o perfezionare la propria tecnica lungo le piste facili e ampie dell’Alpe Ciamporino, agli sciatori più esperti ed esigenti, che possono cimentarsi con le pendenze più impegnative del Passo Sella e del Dosso. Infine, San Domenico è da decenni un punto di riferimento per gli appassionati dello snowboard, che hanno qui a disposizione molti pendii incontaminati al di fuori dai tracciati battuti e uno snowpark costantemente aggiornato con nuove attrezzature, dedicato a salti ed evoluzioni acrobatiche.

Il nostro territorio

La valle Divedro si apre a nord di Domodossola, sulla destra idrografica della Toce, dove questa riceve le acque del torrente Diveria. La valle divide idealmente le Alpi Pennine dalle Lepontine e geograficamente termina al Passo del Sempione. Il confine politico si colloca invece a circa 16 Km dall’inizio della valle, pertanto gran parte del bacino della Diveria è in territorio elvetico.

Varzo

Principale centro della val Divedro, Varzo sorge sul versante sinistro della valle. Con le sue 53 caratterstiche frazioni e i circa 2200 abitanti che lo popolano, è fra i comuni più estesi dell’Ossola. Situato lungo la via del Sempione, il paese è ed è stato un’importante tappa e punto di ristoro per i numerosi viandanti e mercanti che transitavano per il valico del Sempione.

Trasquera

Il paese, a 1096 m, è posto sulle pendici del Teggiolo in posizione panoramica: eccezionale la vista sul gruppo Weissmies e sulla catena dell’Andolla. La Chiesa Parrocchiale, dedicata ai SS Gervaso e Protaso, si trova prima di giungere all’abitato, isolata e a sbalzo sulla rupe che incombe su Varzo.

Alpe Veglia

Magnifica conca di origine glaciale, costituisce la testata terminale della Valle Cairasca. È circondata da un’ininterrotta catena di montagne sulla quale corre il confine italo-svizzero e culmina infine con l’imponente cima del Monte Leone.
I valichi che incidono la cresta spartiacque non sono del tutto agevoli e l’unica facile via d’accesso è il versante sud-est.

Sempione

Il Passo si apre a quota 2006 metri e divide le Alpi Pennine da quelle Lepontine. A sud-ovest si trova il poderoso massiccio del Fletschorn, che per pochissimi metri non è annoverato tra i “quattromila” delle Alpi; a est la catena del Leone, la cui vetta non è visibile dal Passo.

Solcio

Solcio è un grosso alpeggio che si trova ai piedi di un vallone incassato e solitario. Il toponimo descrive il luogo: dal latino “sulcus” e dal dialetto “solch” col significato di solco, una profonda ruga nella montagna che si perde in alto nelle pietraie del Cistella, una delle montagne più belle dell’Ossola, celebrata da poeti e scrittori.