Il Gruppo Costumi Varzo

Il gruppo costumi

Il Gruppo Costumi Varzo nasce nell’ambito dell’Associazione Turistica Pro Loco Valle Divedro per promuovere il recupero dell’antico modo di vestire della valle con tutto il suo bagaglio culturale e storico.
La ricostruzione dei costumi di Varzo si è basata sullo studio di antichi testi, su una minuziosa e attenta osservazione e interpretazione di vecchie fotografie e sui ricordi tramandati oralmente da generazione in generazione.
Uno specifico disciplinare fissa precise regole circa il confezionamento dei costumi e su come e in che occasioni indossarli.
Il gruppo collabora alla promozione del paese ed è disponibile a partecipare a qualsiasi tipo di evento o manifestazione.

Premessa storica

Come molte valli dell’arco alpino, anche la valle Divedro, a partire già dai primi anni del milleottocento fu interessata dal fenomeno della “moda esterofila del vestire”, che portò ad un progressivo abbandono dell’uso quotidiano del tipico abbigliamento modellatosi nel corso XVIII secolo, senza lasciargli il tempo di assumere la caratterista di “etnico” ed ancora meno di “costume storico”.
Questa tendenza trovò fertile terreno nel paese in considerazione del fatto che Varzo, per la sua particolare posizione lungo la strada di accesso al valico del Sempione, è da sempre un “paese aperto”, in quotidiano confronto con usi e costumi del mondo esterno a differenza di quanto avviene invece per le classiche valli chiuse dove il forzato isolamento porta ad un consolidamento delle tradizioni locali.

Già nel 1913 Giorgio Alvazzi sul suo libro “La Valle Divedro ed il Sempione”, asserisce che “l’antica moda di vestire di Varzo e Trasquera è definitivamente tramontata da molti anni”.
L’opera dell’Alvazzi è l’unica che, anche se per sommi capi, fornisce interessanti indicazioni sul nostro antico modo di vestire, tanto che successive pubblicazioni in materia non fanno altro che riprendere quanto da lui scritto.
La ricostruzione storica dei costumi di Varzo si è quindi basata, oltre che sulle appena citate informazioni, su una minuziosa ed attenta osservazione ed interpretazione di vecchie fotografie e sui ricordi tramandati oralmente da generazione in generazione.
Il disciplinare che ne consegue fissa dunque precise regole circa il confezionamento dei costumi e su come e in che occasioni indossarli.

Donne varzesi con il costume tradizionale

Disciplinare

Sono ammessi al "Gruppo Costumi" tutti coloro che si impegnano a rispettare le regole del presente disciplinare, condividendone appieno lo spirito e le finalità. Resta inteso che chiunque, nel pieno rispetto delle libertà personali, può realizzare e vestire costumi di qualsivoglia foggia, ma in questo caso non potrà essere coinvolto nelle attività istituzionali del gruppo.

I costumi

Quattro sono i modelli di riferimento: il costume femminile "Carulign", il costume maschile "Zorz", il costume femminile "Angiulina" e il costume maschile "Isepp". I primi due risalgono alla fine de Settecento mentre il terzo e il quarto sono un'evoluzione dei precedenti.

Soci e contatti

"Vestire il Costume di Varzo per noi è piacere e motivo di orgoglio coscienti del fatto che rappresenta un pezzo della nostra storia e tradizione"