L'aprile varzese

La processione di San Giorgio

Per festeggiare il Santo Patrono S. Giorgio, ogni anno alla fine del mese di aprile, la proloco Valle Divedro, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, la Parrocchia, le associazioni, le frazioni, organizza una ricca rassegna di eventi all’insegna di divertimento, musica, sport, cultura e ottima cucina. Il piazzale Trieste al centro del paese, ospita il tradizionale palatenda, sotto al quale, per tutto il corso della manifestazione, numerosi volontari si alternano in cucina, al bar e tra i tavoli, per proporre ai sempre numerosi ospiti tante specialità della cucina locale e non, in collaborazione anche dei ristoranti del paese. L’Aprile Varzese è nato per creare un arricchimento alla Festa Patronale tutti gli anni si è cercato di migliorare l’organizzazione ed ogni associazione contribuisce partecipando con rappresentazioni inerenti al proprio operato. La Domenica successiva al 23 aprile, giorno di S. Giorgio, ogni anno viene celebrata la Santa Messa Solenne con la partecipazione di tutte le associazioni del paese; al termine si svolge la processione per le vie del centro, con la statua del Santo Patrono portata dai coscritti che hanno raggiunto la maggiore età.

Il palio degli Asini

L’iniziativa nasce dall’idea di un gruppo di amici: partendo dalla considerazione che, con motivazioni che si perdono nel tempo, agli abitanti di Varzo è stato affibbiato il soprannome di “Asini”, si è pensato di renderli protagonisti di un palio che si differenziasse dagli altri per la particolarità di non venire disputato da animali a quattro zampe ma bensì da quelli a due e cioè dai Varzesi stessi!
Con la sottoscrizione dell’atto costitutivo, il 02 marzo 2007 è nato ufficialmente il “Palio degli Asini di Varzo”.
Attori della disputa del palio sono le frazioni del paese.
La formula della gara prevede che sei concorrenti per ogni frazione, sorreggendo una pesante portantina sulla quale prende posto un quinto concorrente, si contendano il palio correndo lungo un circuito della lunghezza di circa un chilometro, nel centro del paese. Ogni concorrente deve tassativamente indossare un copricapo con due grosse orecchie d’asino. Prima della gara un sorteggio abbina a ogni squadra il peso della portantina (da un minimo di kg 91 a un massimo di 100) e la posizione di partenza.

Concorrenti del Palio durante la gara (foto STUDIO RDS)
Il palio dipinto da Remo Sorrenti (foto STUDIO RDS)

Il Palio viene assegnato alla frazione prima classificata, che ne dispone sino alla successiva edizione e fino ad allora si impegna a garantirne l’integrità.
Il dipinto del palio è stato scelto tra i lavori presentati allo specifico concorso indetto nel 2007, in occasione della prima edizione della manifestazione.
Una qualificata giuria ha scelto il lavoro presentato dall’artista varzese Remo Sorrenti.

Anche per la scelta del logo del Palio è stato indetto nell’anno 2007 un concorso, rivolto agli alunni delle scuole dell’infanzia, elementari e medie del paese.
Tra gli oltre cento lavori presentati e tuttora custoditi dal Comitato del Palio, un’apposita giuria, composta da un rappresentante per ogni frazione/associazione presente nel comitato, ha scelto il disegno dell’alunno di seconda elementare Marco Bendotti.

Il logo del Palio degli Asini di Varzo

Le frazioni

Le frazioni, o aggregazioni di più frazioni, che partecipano al palio sono 10 (Pasquè, Cattagna, Piaggio, Castello, Alneda, Fontana, Bertonio, Colla, Altreggiolo-Riceno, Coggia). La squadra e i tifosi di ciascuna frazione indossano costumi e casacche del proprio colore distintivo e hanno un proprio simbolo, che compare sullo stendardo che viene esibito durante la sfilata di apertura.

L'albo d'oro

La prima edizione del Palio degli Asini di Varzo si è svolta nell’aprile del 2007. Da allora l’iniziativa ha riscosso sempre più successo, richiamando ogni anno numerosi spettatori da tutta l’Ossola. E anche se piove...il palio non si ferma! Tutti agguerriti a tifare sotto gli ombrelli!

Musiche del palio

L’artista locale Fabrizio Filosi ha voluto omaggiare la manifestazione componendo una coinvolgente canzone tutta in “Dvarun” (dialetto Varzese) che in brevissimo tempo è diventata l’inno ufficiale del Palio degli Asini.